Sapevo di avere una spada di Damocle sopra la testa, e mi ero attivato per evitare che una tale sentenza mi cogliesse impreparato, ma mai mi sarei aspettato di trovarmi in una situazione del genere. Mi son ritrovato disoccupato ai tempi di una pandemia.
Noi giovani conosciamo ormai molto bene la leggenda del posto fisso, un luogo legato alla storia del passato in cui ci si sentiva al sicuro, e in cui ci si poteva programmare la propria vita. Oggi invece la realtà dei fatti è ben diversa, siamo alla costante ricerca di un posto a cui appartenere, e saltiamo di luogo in luogo tra uno stage e un lavoro a tempo determinato, per periodi molto spesso brevi. Per noi il futuro è il presente, viviamo giorno per giorno, alla ricerca di una stabilità che si fa sempre più difficile da cogliere.
Ci siamo adattati ad una situazione.
Ma cosa succede quando questa routine ormai collaudata si blocca per eventi straordinari come per esempio la pandemia che stiamo vivendo adesso?
Tutti i meccanismi tradizionali vengono a mancare, nessun colloquio face to face, nessun assessment di gruppo in cui si gioca con i Lego, allo scopo di essere valutati su non si sa quale scala di gradimento precisa; ci si trova in un limbo. Neppure i dispositivi digitali vengono in aiuto, poichè l’incertezza blocca qualsiasi possibilità di occupazione.
Ma allora cosa fare in un momento del genere? Ebbene ho provato a seguire un classico mantra, ovvero “dedicare del tempo a se stessi”. Ma cosa significa esattamente questa espressione? La mia risposta è stata la più banale: coltivare le mie passioni.

Ho cercato quindi di sostituire la routine di prima con una nuova, per non impazzire, per non rimanere con le mani in mano, cercando di arricchire le mie conoscenze in modo diverso. Lo ammetto sono un malato di tutto ciò che è giapponese, di una cultura così differente dalla nostra, ma con la quale, non so perché, provo un legame stretto. Mi son messo a leggere manga, libri, a guardare anime e a videogiocare, il tutto condito da un po’ di attività fisica giusto per non perdere la forma. Tempo sprecato penserete? Magari era meglio leggere un saggio specialistico, o seguire dei videocorsi online per arricchire le proprie competenze e conoscenze, per essere pronti alla ripartenza. Probabilmente avete ragione, ma per una volta ho deciso di far qualcosa non per uno scopo, non per gli altri, ma per me.
Mi sono adattato a modo mio ad una nuova situazione.
L’essere umano è nato esploratore, mosso da una curiosità irrefrenabile, motore propulsore che ci ha permesso di evolvere e adattarci alle situazioni che ci circondano. Ma quella curiosità insita nell’animo umano si è forse assopita, complice forse la routine quotidiana, che ci richiama a svolgere gli stessi compiti tutti i giorni, in un ciclo in cui spesso è difficile vedere un inizio e una fine. Viaggiamo attraverso dei binari collaudati senza mai fermarci alla prossima stazione a riflettere. Solo un evento esterno, inaspettato può costringerci a deviare dalla nostra strada, portandoci a destinazione attraverso una via differente, o addirittura verso una nuova destinazione.
La rottura di una routine, può essere vista come un’occasione per riscoprirsi e stuzzicare la propria curiosità, viaggiare con la fantasia, e cercare di percepire le cose che ci circondano con occhi differenti, stimolando la mente alla ricerca di nuove soluzioni. Non c’è un mezzo omologato per farlo, ognuno agisce e reagisce in modo diverso, seguendo le proprie convinzioni o passioni.
Ognuno si adatta a modo suo e percorre una strada non battuta.
Forse la faccio troppo banale, forse è un pensiero che si dissocia completamente dalla realtà dei fatti, però posso con convinzione dire che sto facendo qualcosa di diverso. Se questo qualcosa sia utile o meno non ne ho la più pallida idea, di certo però posso affermare che un cambiamento, seppur minimo nelle proprie abitudini, può essere fonte di ispirazione. Quanto tempo ci voglia nessuno lo può sapere, e non è detto che si possa giungere ad un risultato chiaro a priori. Deviare da una strada non significa per forza giungere ad una destinazione differente, ma può essere uno strumento utile per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.
Ci sarà tempo per tornare alla solita routine quando la situazione sarà più propizia, ma per ora ho deciso di abbandonarmi a me stesso.