Il legame segreto tra passione e creatività
Se stai elaborando un processo creativo, questo non può essere scisso dalla tua umanità.
L’espressione artistica di un essere umano e la sua opera sono inseparabili, perché nascono da un personale bisogno di esprimere con un’azione il pensiero di quell’artista o persona.
Perché ti dico questo, perché che tu sia un artista o una persona che si occupa di comunicazione, stai cercando di lanciare un messaggio che voglia dire qualcosa a qualcuno, che sia esprimere un’emozione, che sia lanciare un messaggio di qualunque natura o anche che tu voglia esortare le persone ad un’azione concreta.
La tua creazione segue la voce dell’istinto e della passione.
Ogni scelta dell’essere umano è guidata dall’istinto e questo non vuol dire che dietro le azioni che compiamo sia tutto privo di senso logico e razionale.
Vuol dire che per essere efficace nel mio messaggio, devo far partire, il messaggio in questione, dalla mia urgenza personale per sperare di coinvolgere anche quella del mio interlocutore, e devo fare in modo che chi sarà dall’altra parte a ricevere il mio contenuto riesca ad arrivare al cuore del mio intento in maniera immediata.
La nostra mente in questo ci aiuta moltissimo, quante volte con un solo colore per associazione di idee riusciamo a figurarci un oggetto, o anche semplicemente con un rumore, un odore.
Il nostro cervello è una banca dati infinita che ci permette di attingere costantemente ai ricordi, ma anche alle soluzioni rapide ed immediate, come quando leggiamo le parole velocemente e se all’interno c’è una lettera sbagliata, fuori posto o invertita, non ci facciamo caso e la leggiamo correttamente, ecco, queste capacità sono il frutto di anni di allenamento, studio e applicazione.

Il creativo che riesce veramente ad arrivare al cuore delle persone, non diventa creativo dall’oggi al domani, così come l’artista, qualunque sia la sua arte, dedica la sua vita allo studio costante degli strumenti che gli permetteranno di convogliare la sua ricerca in creazioni di rilievo.
Certamente a questo va aggiunta una sana predisposizione, perché ognuno è incline a determinate specificità, ma la tendenza, l’indole creativa e lo spirito visionario non bastano, bisogna associare a questo lo studio, l’ascolto di sé stessi e del mondo in cui ci troviamo.
L’urgenza creativa parte da dentro l’essere umano per rispondere ad un bisogno, ad una domanda, ad un desiderio e quando troviamo corrispondenza nell’espressione artistica di un’altra persona è lì che la nostra essenza si accende.
Il teatro, così come la musica e tutte le arti stimolano l’essere umano a condividere emozioni attraverso immagini, suoni, parole che vibrano anche dentro di loro, sono parole dette e create da altri, eppure parlano anche della nostra storia, sono immagini che sono uscite dalla mente di altre persone eppure mi commuovono, perché?
Era solo una campagna pubblicitaria eppure mi ha trasmesso qualcosa. Quel film mi ha fatto venire i brividi. Quel quadro mi ha fatto piangere. Quello spot pubblicitario faceva proprio ridere.
Il processo creativo se risponde ad un bisogno e segue la passione, sarà condiviso perché magari sarà stato in grado di tirare fuori sensazioni che da soli non riuscivamo ad identificare.
La creatività non è qualcosa di tangibile, perché non ha un corpo, ma il frutto di questa creatività ha una forma specifica e quella può essere toccata.
Ed anche se a teatro si usano artifici scenici per ricostruire aspetti della realtà, il nostro cervello, così allenato e pronto, riuscirà ad associare senza problemi tutti i nessi sottili che legano tra loro le emozioni che vediamo e l’urgenza di sentirci compresi o partecipi di situazioni universali che non sono solamente nostre. Perché l’essere umano tende alla bellezza in ogni sua forma, lo ha sempre fatto, e continuerà a farlo con qualunque mezzo.
“Nel cuore di ogni uomo c’è un nervo segreto che risponde alle vibrazioni della bellezza”
Christopher Morley