Oggi vi presentiamo Maria Valeria, scrittrice ed insegnante, che prossimamente sarà protagonista di una rubrica dedicata alla figura femminile: Orange Women.
Ciao Maria Valeria, intanto benvenuta nella Orange Community! Per cominciare parlaci un po’ di te: chi è M. Valeria Manconi?
Sono una donna di 34 anni, quasi 35. Mamma, scrittrice e maestra d’asilo. Frequento una scuola di danza classica da quando avevo solo 4 anni e il teatro con il suo profumo è uno dei grandi amori della mia vita. Mi diletto a suonare il clarinetto. Sono impulsiva, estroversa, empatica (almeno così mi dicono), positiva, maniaca delle pulizie, molto legata alla famiglia, determinata, sognatrice, sempre alla ricerca di avventure in posti sconosciuti, amante dei gatti, molto legata al passato e divorziata. Il mio corpo è disseminato di tatuaggi e questo crea, a volte, pregiudizi nella gente che si ricrede non appena nota con quanto amore mi occupo dei miei bambini dell’asilo. Vivo con tre gatti che per me sono come figli e che hanno ispirato i miei libri, nati dal desiderio di creare un momento di unione con le mie bambine che alla fine di ogni capitolo disegnavano per me ciò che veniva raccontato, i libri sono appunto illustrati da loro. Mi piace interrogarmi sulla vita e le mie riflessioni sono punti di partenza per i miei articoli su diversi blog.
La scrittura di un libro per bambini rimane una sfida complessa per diversi motivi, ma tu scrivi anche per altri blog; secondo te quali sono i punti in comune fra una favola per bambini e un articolo rivolto ad un pubblico adulto?
E’ difficile trovare un punto in comune tra i miei libri e i miei articoli. Credo che in ognuno ci sia un introspezione di me stessa. Fiamma, la gatta protagonista dei miei libri, cerca sempre di aiutare tutti, trovando dentro di se l’amore e la comprensione per il prossimo, anche se questo non viene ricambiato e rischia di metterla in grave pericolo. I miei articoli si rivolgono ad un pubblico più adulto, ma sono volti a cercare risposte dentro di me.
Parliamo della rubrica “Orange Women”, come pensi dovrebbe essere una donna “orange”?
Una donna “orange” dovrebbe essere sicura di sé, capace di mettersi in discussione, di trovare la forza per ottenere e fare ciò che più desidera, autoironica e disponibile al confronto verso il prossimo. Una donna indipendente che mette a nudo se stessa.
È giusto parlare ancora di “pari opportunità” o pensi sia un termine ormai superato dalla prassi?
Al giorno d’oggi le donne hanno fatto passi da gigante nella loro emancipazione, ma ci sono ancora diversi ostacoli da superare legati ai pregiudizi intrinsechi e dell’educazione.
Per concludere Maria Valeria, perché ti senti un po’ “orange”?
La mia determinazione mi porta a voler essere sempre di più indipendente, non solo economicamente, ma anche libera dai pregiudizi e dagli stereotipi.