Oggi vi presentiamo Andrea Cichellero e il suo progetto musicale da solista, “La Fortuna”!
Partiamo subito!
Ciao Andrea, intanto grazie per la tua disponibilità nel parlarci un po’ di chi sei e del tuo progetto “La Fortuna”. Raccontaci un po’ di te, chi è Andrea?
Ciao ragazzi! Beh, mettiamo subito in chiaro una cosa: Andrea è una persona parecchio incasinata. Studio Astrophysics & Cosmology presso l’Università di Padova, e da circa 12 anni tengo in mano una chitarra. Da qualche anno ho cominciato a suonare il piano da autodidatta, anche se in realtà vorrei imparare ad usare altri mille strumenti, soprattutto quelli più strani.
Sono appassionato di scienza, grafica, creative coding e di tutte quelle nuove tecnologie che mirano a cambiare completamente il nostro concetto di quotidianità. Non mi ritengo assolutamente un lettore accanito, ma leggo principalmente libri di poesia e romanzi.
Dal 2019, sono La Fortuna.

Bene Andrea, anzi, La Fortuna! Come è nato questo tuo progetto musicale?
L’idea nasce quasi per noia in realtà. Ho sempre avuto una band fissa con cui “sfogarmi”, però molto spesso mi trovavo a comporre qualche giro per chitarra canticchiandoci sopra frasi a caso. Successivamente, ho sviluppato l’abitudine di segnarmi frasi sulle note del telefono, e quindi piano piano ho cercato di unire le due cose.
Quindi, mi son ritrovato con un po’ di canzoni che raccontavano di storie, persone e pensieri che avevo vissuto in prima persona. Tutto questo processo creativo mi ha fatto stare incredibilmente bene, aiutandomi parecchio anche nei momenti più difficili.
Ad un certo punto ho preso coraggio e ci ho messo la faccia, pubblicando le prime 3 canzoni in un demo chiamato “Nido”, con il nome di La Fortuna.
Il nome porta un po’ sfiga probabilmente, e non ha un vero significato. Viene da una frase che mi ha sempre affascinato, anche se triste: “perchè la fortuna è così capricciosa e perchè la gioia è finita così presto?”.
Qual è l’essenza e le emozioni che si vogliono comunicare con questo progetto?
Non credo di avere delle emozioni specifiche da comunicare, perché quello che faccio è cercare di analizzare un concetto difficile da processare per me: al netto, sto rappresentando il mio modo di metabolizzare un avvenimento qualsiasi, come un gesto d’affetto di un genitore o un profumo familiare in un posto mai visto prima, e di conseguenza tutte le emozioni che ne derivano.
Quindi, questo va a coprire tutto lo spettro emotivo, anche se le canzoni sono riconducibili a quello stile un po’ triste, un po’ sentimentale.
Molti sottolineano come questo stile sia figo perché triste e perché ti prende male, ma non sono d’accordo. Tu faresti musica per prenderti male? No, la fai perché ti rende felice.
La risposta che sto avendo dal pubblico mi ha confermato in pieno questo concetto: molte persone mi stanno scrivendo quanto le mie canzoni smuovano delle corde molto particolari, che ti scaldano il cuore.
Credo che sia proprio questo il messaggio: diamoci calore. Questo rapporto che vivo con la musica, che sia ascoltata o suonata, è la più lunga relazione che avrò mai nella vita, e per me è pura gioia.

Hai trovato qualche difficoltà o qualche resistenza durante la tua strada?
Le difficoltà sono introdotte principalmente dall’ambiente in cui cerchi di diffondere la tua musica, ma anche da te stesso. Le mie difficoltà iniziali erano proprio quelle che mi imponevo io, autoconvincendomi che non sarei andato da nessuna parte.
Nel mio piccolo sento di non aver raggiunto chissà che risultati, ma una volta liberato dall’idea del “non farcela”, mi son sentito proprio tonto.
Penso che la difficoltà più grande sia trovare ed accettare il proprio modo di uscire, perché spesso ci leghiamo alla necessità del fare-sempre-di-più semplicemente perché dobbiamo: ma col tempo ho capito che la bellezza sta proprio nella semplicità e nell’efficacia di qualsiasi composizione artistica.
Mi ci è voluto moltissimo tempo per fare tutte queste cose in poco più di un anno di La Fortuna, perché è difficilissimo accettare di aver speso anni nella musica con un approccio sbagliato al “perché lo sto facendo?”. Sono abbastanza sicuro che questo pensiero mi abbia permesso di vincere buona parte delle mie difficoltà, e non solo in ambito musicale.
Hai già una qualche idea di come questo progetto si possa evolvere? Quali sono i prossimi passi che ti appresti a compiere?
Dopo la mia prima uscita ho fissato degli obiettivi ben precisi: uno di questi è sicuramente quello di fare del bene, oltre che farmi del bene. Al mondo ci sono tante ingiustizie, tante parole mai dette, e tante esperienze che ci precludiamo senza motivo, e vorrei che La Fortuna possa smuovere le fondamenta della coscienza che fa sua questa negatività, dando all’ascoltatore il pieno controllo di sé stesso.
Voglio che la mia sia una costante evoluzione all’interno di un mondo in evoluzione con me, musicalmente parlando e non. Prima della quarantena avrei avuto una decina di date in giro per l’Italia, ma purtroppo sappiamo benissimo le conseguenze di questa situazione anomala. Sicuramente continuerò a comporre musica cercando di oltrepassare i limiti che continuo ad avere, magari puntando alla stesura di un full-lenght.
Nel mentre, il prossimo passo è pubblicare quello che sarà il mio nuovo EP Vento Forte, e suonarlo il più possibile in giro per l’Italia (e non solo). Ho smesso di pormi dei paletti, quindi non ho la più pallida idea di come sarà questo progetto in futuro!

Ottimo Andrea grazie mille per aver condiviso il tuo progetto. Sono sicuro che più di qualcuno ora ne sarà incuriosito! Come ultima cosa vorrei chiederti, perché ti senti anche tu un po’ “Orange”?
Sono sicuro che “La Fortuna” e “Orange Romance” siano paralleli proprio nella loro natura, in riferimento alla definizione di rette parallele in geometria: sono due rette tali da non intersecarsi in alcun punto, oppure tali da essere rette coincidenti. E che coincidenza, aggiungerei.
Perfetto Andrea, una testimonianza che viene dal cuore, si percepisce veramente tutta la tua passione e la voglia di condividerla con la nostra Community. Grazie davvero e speriamo che “la fortuna” sia dalla tua parte, ma soprattutto… #stayorange