Un dato economico incoraggiante che ci riguarda è sicuramente quello sull’export dei prodotti “Made in Italy” nel settore Agroalimentare.
Secondo il Sole24 Ore il Food & Wine italiano ha proseguito dal 2019 un trend di crescita di vendite all’estero e a marzo di quest’anno ha avuto un incremento percentuale del 21% e 97mila tonnellate di prodotti esportati in più, 72mila su mercati europei.

La buona notizia si registra in una fase di incertezza, dove gli investimenti scarseggiano e l’instabilità economica preoccupa il Belpaese. L’autunno che si prospetta non beneficia delle previsioni più rosee ma la pillola da registrare questa settimana è la seguente: un settore industriale come l’agroalimentare italiano tiene e continua a evidenziare il ruolo cruciale che riveste nell’economia comunitaria e non solo.
Le ripercussioni inevitabili causate dal lock-down internazionale ci sono state, d’altronde la filiera alimentare – come tutte le altre- si è dovuta scontrare con le limitazioni doganali, le chiusure delle frontiere e le barricate di alcuni Paesi del Mondo di fronte all’arrivo di merci provenienti da un continente europeo “contaminato” dalle infezioni di Covid19.

Ciononostante questi dati portano fiducia, fanno ancora una volta a pensare che non ci arrendiamo neanche di fronte alla più grande crisi economica globale che si avvicina minacciosa, con tanti settori industriali in ginocchio e previsioni economiche disastrose in termini di prodotto interno lordo.
L’Italia è ripartita, e ancora una volta dimostra che le proprie eccellenze e i propri tesori sono anche in tempi di pandemie le prime risorse di business che ci tengono a galla.