In questa strana estate un tentativo per tornare alla tanto bramata normalità è stato fatto: locali finalmente aperti, spiagge piene di famiglie e una apparente parvenza di ordinarietà.
“Distanziamento”, “sanificazione”, “mascherine”, tuttavia è il lessico che accompagna da qualche mese inesorabilmente l’opinione pubblica a una sorta di assuefazione generale dal quale è difficile svegliarsi.

Tralasciando gli episodi sgradevoli di mancato rispetto delle regole anti- contagio che si sono verificati in varie località, abbiamo trascorso un’estate diversa ma per certi aspetti forse più intensa di altre.
Importante dal mio punto di vista – da appassionato – è stato il ritorno in una sala cinematografica l’altra sera per vedere lo spettacolare “Tenet”, kolossal di uno dei più importanti e influenti cineasti del nuovo millennio, Christopher Nolan. Un film complicato da un punto di vista narrativo ma che risveglierà i cinefili di tutto il mondo, ormai stanchi e abituati a produzioni originali Netflix e Prime Video di sempre più dubbia qualità. Il ritorno a una routine come quella del cinema, dal mio punto di vista rappresenta un punto semplice ma per me importante per i prossimi mesi conclusivi di questo 2020: si tratta di quel momento nel quale, circondati da un buio avvolgente, ci si immerge in una storia e si dimentica per un paio d’ore di quanto succede all’esterno della sala.

È un momento di intimità, un luogo di aggregazione sociale dove persone di tutte le estrazioni si trovano (mi auguro non solo per tossire e sgranocchiare rumorosamente patatine) temporaneamente all’interno di un nuovo universo, sia che si tratti di una commedia romantica ambientata a Manhattan, sia che si parli di spionaggio internazionale.
Questa estate ha avuto un sapore diverso, mi piace pensare che ognuno di noi abbia avuto modo di accorgersi dell’importanza di piccole cose che talvolta diamo per scontate.

In questa pillola settimanale ho voluto soffermarmi su un semplice aspetto che volevo condividere in questo surreale periodo storico e mi piacerebbe che voi lettori faceste lo stesso e pensaste per un momento a qualcosa che avete potuto riassaporare dopo tanto tempo e che avete apprezzato come se fosse la prima volta, pronti per ripartire verso nuove sfide.