Luis Suarez

Caso Suárez: farsa “all’italiana”

Un tema ricorrente questa settimana è stato il caso Suárez, farsa “all’italiana” ambientata all’Università per Stranieri di Perugia.
Protagonista è il campione di calcio uruguaiano, ex Barcellona e adesso neo giocatore dell’Atletico Madrid, noto nel nostro paese per masticare più gli italiani che l’italiano come lingua(Chiellini ne sa qualcosa).
L’attaccante, al centro di una trattativa con la Juventus, è sposato con una cittadina italiana ma per poter essere tesserato dal club deve necessariamente svolgere una prova di livello B1 di italiano e ottenere così il passaporto comunitario. 

Il caso

La Juventus ha già i “posti” da extra-comunitario assegnati con l’acquisto dell’americano McKennie e del brasiliano Arthur Melo, quindi spinge il giocatore uruguaiano a sostenere l’esame per facilitare il tesseramento.
Scoppia lo scandalo: i vertici dell’Università per Stranieri di Perugia sono indagati dalla Procura con la grave accusa di corruzione e truffa.
La Juventus non sarebbe al momento indagata ma la vicenda porta inevitabilmente a riflettere su quanto accaduto. 

La disgustosa frase del professore perugino “ma sì d’altronde non possiamo far saltare uno stipendio da 10 milioni per un b1” rivela tutta la mediocrità della solita, per usare un eufemismo, “schifezza all’italiana”.

Luis Suárez al suo esordio con la maglia dei Colchoneros

E lo ius soli?


In Italia abbiamo perso una grande occasione di naturalizzare quei bambini che sono nati e cresciuti in Italia, ma che essendo figli di genitori stranieri, possono ottenere la cittadinanza solo con la maggiore età.

Il Parlamento non è stato in grado di votare la legge a favore dello Ius Soli che avrebbe permesso a chi parla italiano, frequenta le nostre scuole e contribuirà in futuro allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese, di avere la cittadinanza. 

Il caso Suárez e la farsa all’italiana montata sotto i riflettori di tutto il mondo, porta a galla una situazione di diseguaglianza vergognosa che deve necessariamente porre lo Stato e le Istituzioni di fronte a un interrogativo ben preciso: siamo davvero dalla parte di chi ha bisogno di noi?

Alessandro Sean Landi
Alessandro Sean Landi
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